Una su tutte è quella con la Allman Brothers dal 1990 al 2004 ma anche con la Derek Trucks Band, con The Dead (formazione composta da alcuni ex membri dei Grateful Dead) e con la Dave Matthews Band. "Man in Motion" è un disco in cui il soul è il motore e il blues il suo carburante. Un album intenso e piacevole, dove l'unico difetto può forse essere trovato nella lunghezza eccessiva dei brani. Nel disco non troverete la torrenziali chitarre dei Gov't Mule ma armonie che richiamano il magico suono del rhyhtm'n'blues. Albert King, Aretha Franklin, Stevie Wonder, Ray Charles, Otis Redding sono attori non protagonisti di questo secondo lavoro da solista del chitarrista americano.
Il disco si avvale di ottime collaborazioni tra cui Ivan Neville all’hammond, Ian McLagan al piano, George Porter al basso, Ruthie Foster ai cori e Ron Holloway al sax.
In un' intervista rilasciata a Ernesto de Pascale anni fa Haynes diceva: 'Io tendo a pensare come cantante in un modo, in un altro come chitarrista e in altro ancora come autore. Tendo a mantenere ben aperte le ali dell’ispirazione e delle influenze di cui non mi vergogno assolutamente'. Dichiarazione che potrebbe aiutare molti a comprendere la sua musica. Il disco si presenta con dieci tracce tra cui spiccano la title track Man In Motion, River's Gonna Rise, Sick Of My Shadow, Your Wildest Dreams, On A Real Lonely Night, ma soprattutto il bellissimo finale di Save Me, una vera e propria preghiera a cuore aperto.Dieci canzoni che scorrono leggere l'una dopo l'altra senza mai stancare. Sì, perchè averne abbastanza della chitarra di Warren Haynes è davvero impossibile.
Michele Passavanti
Provogue Records
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