"How To Become Clairvoyant" si compone di dodici brani. Straight Down the Line è un blues futuristico che si affaccia sul passato: “Incontrai un vecchio bluesman con un bastone da passeggio, indossava un gessato e usava il nome di qualcun altro, mi disse: 'Figliolo, le ho viste tutte, non è come credi, dovrai compiere delle scelte difficili'”. When the Night Was Young canta sogni e speranze del passato: “Quando la notte era giovane avevamo sogni, eravamo convinti, quando la notte era giovane, di poter cambiare il mondo e fermare la guerra, non si era mai visto nulla del genere prima, era proprio così quando la notte era giovane”. He Don't Live Here No More ricorda inveceil peggior Peter Gabriel e certe cose di Annie Lennox. This Is Where I Get Off che racconta il suo passato con la Band è uno dei momenti migliori del disco con uno splendido duetto di chitarre tra Robbie Robertson ed Eric Clapton. In Fear of Falling: ci pensa l’hammond di Stevie Winwood a trasmettere calore anche se il brano sembra provenire da un album di Eric Clapton. Axman ha un retrogusto funky- reggae: nel brano vengono citati Robert Johnson, Elmore James, T Bone Walker, Link Wray, Duane Allman, Stevie Ray Vaughn e Jimi Hendrix. Dopo il lento Won't Be Back arriva la title track: “In questi strani tempi, tu vorresti sapere, cosa il domani ci porterà, vorrei sapere come diventare chiaroveggente, ed essere uno di quelli che vede oltre gli angoli, dimmi dove devo firmare, e indicami dove andare, ora ci servirebbe una rivelazione”. Il disco si conclude con Tango for Django, omaggio al grande chitarrista Django Reinhardt. Un disco che supera di poco la sufficienza questo "How To Become Clairvoyant" con una copertina davvero inguardabile. Un' album che però suona sincero e a tratti anche affascinante: certo dopo tredici anni di inattività ci aspettavamo da Robertson qualcosa di meglio. In ogni caso bentornato Robbie.
Michele Passavanti
429 Bella Coola Records
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