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lunedì 13 giugno 2011

ANDREW'S CORNER - VAMPIRE RODENTS: "Lullaby Land" (1994, Re-Constriction)

Continua con Vampire Rodents band e "Lullaby Land" disco, davvero 'sorprendenti', difficilmente ricollegabili ad altre esperienze soniche e d'avanguardia, la personale retrospettiva del nostro Andrea Fornasari sugli artisti e sui dischi più corrosivi degli anni '80 e '90, soprattutto americani (wally boffoli)

Intanto precisiamo subito una cosa: il titolo è fuorviante. Qui di ninnenanne non ce ne sono. Sfido chiunque nel riuscire a dormire con un simile sottofondo. La band era composta principalmente da due elementi, due professori universitari: i Vampire Rodents erano un progetto aperto, vi partecipavano vari musicisti e cantanti. Alla fine il duo compone il puzzle, stendendo un tappeto sonoro estremamente vasto e variegato. Si passa dalla musica classica contemporanea, all'avanguardia industriale, ad accelerati riff hardcore e campionamenti improvvisamente tagliati da stacchetti stile Rip Rig+Panic, per poi affondare nell'heavy più estremo.
Si passa da un sound tipicamente new wave ad uno hard rock nello spazio di pochi secondi. Rendo l'idea? Pensate ai Residents, a Foetus ed incrociateli con i Chrome e magari qualcosa degli Einsturzende. Delineare con precisione lo stile dei Vampire Rodents è impossibile. Improvvisamente entrano in azione i fiati per poi lasciare spazio a qualcosa di totalmente diverso: ma non c'è caos nonostante l'apparente improvvisazione, tutt'altro. Ogni suono è perfettamente calibrato. Il ritmo di "Lullaby Land" è quasi sempre alto, in certi momenti sfiora la disco dance rendendo l'album quasi immediato nonostante la mole inumana di rimandi a stili, a bands, ad atmosfere sempre differenti. Impressionanti è la parola giusta. Fra l'altro la collocazione estremamente underground della band e l'utilizzo di tematiche sociali, politiche e ambientali nei testi contribuivano a renderli ancora più apprezzabili da tutti gli amanti dell'impegno. Personalmente mi interessava quello che suonavano ma ad ognuno il suo. Un album di quelli "colti": a mio parere la grandezza di "Lullaby Land" risiede nel fatto di essere anche e soprattutto "semplice", fruibile da chiunque.
I capolavori, credo, si distinguono per questa rara capacità.
Andrea Fornasari
Trilobite
Raga Rodentia
Grace
Crib Death
Catacomb

VampireRodentsMySpace

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