Thee Oh Sees sono una produttiva band di San Francisco: nel giro di 6 anni questi quattro energici ragazzi hanno pubblicato la bellezza di 9 album. L’ultimo, "Castlemania" è uscito il 17 maggio 2011 per la In The Red Records e contiene la bellezza di 16 brani. Sembra essere diverso dai precedenti: ha un suono più pulito, più definito senza che la vera essenza degli Thee Oh Sees vada persa. Ma veniamo alla cronaca live: chitarre ascellari (2 per non sbagliare, guardate le foto di Claudio Decastelli e capirete!) e si parte! Dal vivo sono una incredibile botta di adrenalina allo stato puro, dal primo attacco all’ultimo: un susseguirsi di riff vitali, energici, grezzi, sonorità garage punk forti e stravolte che riattivano la circolazione.
The Oh Sees dal vivo sono scatenati, liberi come il suono che producono, tirato, decisamente made in U.S.A: ti assale piacevolmente come l’effetto di una folata di vento in una giornata di sole. In alcuni punti dell'esibizione gli accordi diventano ripetitivi, quasi dei mantra, qualcuno accanto a me li definisce “primitivi”: in un certo senso è così se pensiamo alla purezza del suono. La voce femminile (tastierista) a volte compare in punta di piedi: sembra quasi dare un tocco di grazia, senza però alterare le dure sonorità; i suoi vocalizzi sono come echi lontani, passano lievemente per poi scomparire dietro il suono delle tastiere. John Dwyer, frontman vocalist e prima chitarra del gruppo, è un vero animale dapalcoscenico, mi ricorda a tratti Iggy Pop. John è instancabile, come il resto del gruppo. Anche il batterista é potente, come uno tsunami: sono colpita dalla sua posizione sul palco, invece di trovarsi posteriormente rispetto il cantante è proprio al suo posto, in primo piano. La batteria negli Oh Sees ha un posto di rilievo, come fosse il frontman della band, e ne rimangono colpiti tutti i presenti. Il concerto è stato poderoso: ha sistemato la mia circolazione e il mio umore per l’intera settimana, ve li consiglio vivamente. L’unica nota negativa è stato non trovare più un vinile, un cd, un supporto musicale al termine del concerto, solo t-shirt: peccato, per gli The Oh Sees il maialino lo avrei rotto molto volentieri!
Monica Bartolomasi
Foto di Claudio DecastelliThe Oh Sees Live
Thee Oh Sees Live
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