Nascono nel 2008 a Roma. Dopo pochi mesi registrano il loro primo EP e nel 2010: selezionati fra le quindici band finaliste, dividono con onore il palco dell’Heineken Jamming Festival con Ben Harper, Gossip, Skunk Anansie, Gomez ed i di certo amati Pearl Jam. Sono gli About Wayne, ovvero Giampaolo Speziale alla voce, Jacopo Antonini e Daniele Giuili alle chitarre, Giovanni De Sanctis al basso e Francesco Maras alla batteria. La giovane band romana in questo 2011 pubblica un disco d’esordio davvero maturo e convincente, in grado di oscurare produzioni d’oltreoceano ben più ricche o blasonate.
“Rushism” si rivela essere, sin dal primo ascolto, una miscela sapiente di entusiasmo, tecnica e talento, frutto dell’impegno di cinque giovani musicisti che sono riusciti a fondere le loro diverse fonti d’ispirazione e le loro esperienze passate e presenti, in un progetto comune ricco di entusiasmo e perizia strumentale, originalità e furia espressiva. Dall’apripista Maniac of the seventh floor, la pioggia di Seattle riga i solchi dell’intero album. Black hole shoe e Caries ci avvolgono di chitarre e voci che emozionano per energia, gusto e senso del suono aprendo ai veli intensi e oscuri della superba Pretty, solo uno dei brani in cui la bravura del vocalist, il suo timbro e la sua estensione vocale colpiscono e affascinano. Atmosfera plumbea ed evocativa per V, gotica filastrocca per il nuovo millennio in cui le sapienti chitarre di Jacopo e Daniele tessono trame arcane all’ombra di un indimenticato e amato Dirigibile. Fedele nella struttura, ma mai banale nel suo evolversi dinamico, la bella cover di Eleanor Rigby scorre sulfurea e ipnotica preparandoci al tocco lieve e allo stesso tempo possente della splendida Glance of the others, ascoltando la quale è facile e meraviglioso immaginare i nostri rockare & rollare con Jimmy Page, Chris Cornell, Eddie Vedder. Passato, presente e futuro si incontrano per creare e intrecciare sinuose linee armoniche in una struggente ballata elettrica, un ponte di suono fra l’anima e la mente. Bugs e High sono altre due perle cesellate con gusto ed eleganza, granitiche nel loro possente impatto sonoro, lievi nel loro magistrale tessuto compositivo. Chiude con merito la funambolica Interpretation of a nightmare, giusto sigillo per un lavoro intenso e di grandissimo spessore. Correte veloci ragazzi, ché con voi il rock italiano dovrà diventare solo e semplicemente Rock.
“Rushism” si rivela essere, sin dal primo ascolto, una miscela sapiente di entusiasmo, tecnica e talento, frutto dell’impegno di cinque giovani musicisti che sono riusciti a fondere le loro diverse fonti d’ispirazione e le loro esperienze passate e presenti, in un progetto comune ricco di entusiasmo e perizia strumentale, originalità e furia espressiva. Dall’apripista Maniac of the seventh floor, la pioggia di Seattle riga i solchi dell’intero album. Black hole shoe e Caries ci avvolgono di chitarre e voci che emozionano per energia, gusto e senso del suono aprendo ai veli intensi e oscuri della superba Pretty, solo uno dei brani in cui la bravura del vocalist, il suo timbro e la sua estensione vocale colpiscono e affascinano. Atmosfera plumbea ed evocativa per V, gotica filastrocca per il nuovo millennio in cui le sapienti chitarre di Jacopo e Daniele tessono trame arcane all’ombra di un indimenticato e amato Dirigibile. Fedele nella struttura, ma mai banale nel suo evolversi dinamico, la bella cover di Eleanor Rigby scorre sulfurea e ipnotica preparandoci al tocco lieve e allo stesso tempo possente della splendida Glance of the others, ascoltando la quale è facile e meraviglioso immaginare i nostri rockare & rollare con Jimmy Page, Chris Cornell, Eddie Vedder. Passato, presente e futuro si incontrano per creare e intrecciare sinuose linee armoniche in una struggente ballata elettrica, un ponte di suono fra l’anima e la mente. Bugs e High sono altre due perle cesellate con gusto ed eleganza, granitiche nel loro possente impatto sonoro, lievi nel loro magistrale tessuto compositivo. Chiude con merito la funambolica Interpretation of a nightmare, giusto sigillo per un lavoro intenso e di grandissimo spessore. Correte veloci ragazzi, ché con voi il rock italiano dovrà diventare solo e semplicemente Rock.
Maurizio Galasso
Nessun commento:
Posta un commento