Le notizie più recenti che riguardano i Sonic Youth sono la realizzazione della soundtrack del thriller francese Simon Werner A Disparu, premiato a Cannes ad inizio 2010. La colonna sonora uscirà a Febbraio per la loro label Sonic Youth Recordings .
Nel 2011 poi ci sarà l'uscita di "Benediction", album solista di Thurston Moore prodotto da Beck (ci canta anche). Sempre attivi e stakanovisti Kim Gordon, Thurston Moore & c. Il loro ultimo lavoro in studio risale al 2009: ci parla della band e di "The Eternal" Edoardo Petricca. (wally)
The Eternal
Grunge, noise-rock, post-hardcore e gran parte dell’indie-rock anni '90 devono la loro esistenza anche alla musica dei Sonic Youth, che hanno funzionato da catalizzatori nell'assimilazione dei linguaggi del rock e della musica d'avanguardia da parte della generazione di musicisti del dopo-punk. La musica dei quattro newyorkesi è un rock chitarristico ‘totale’, che incrocia la grammatica del garage-rock, del punk, della no-wave, dell’hardcore, applicandole ora alla trance del rock psichedelico, ora al pop chitarristico più calmo.
Intellettuali, ma grandi conoscitori del rock e appassionati di cultura pop e underground, i Sonic Youth hanno fatto conoscere i Grateful Dead ai cultori dell’hardcore e delle piccole etichette indipendenti, accorpando le suggestioni di trent’anni di musica popolare in un’amalgama sonoro che sapeva essere rabbioso, nichilista, sognante, delicato, pesante, disturbante, pauroso e sensuale. Sono stati definiti ‘noise-rock’ per l’abbondanza del rumore nei loro brani, ma tante altre definizioni sarebbero perfette per inquadrare le tante sfaccettature della loro musica.
Nonostante l'alternarsi di capolavori e cadute nel manierismo, a quasi trent'anni dalla loro genesi i Sonic Youth possono vantare una delle più prestigiose e sfaccettate carriere della storia del rock. Icone e iconoclasti allo stesso tempo, i Sonic Youth sembrano possedere un'eterna giovinezza, quella giovinezza ‘sonica’ che ancora oggi riescono a far esplodere sui palchi di tutto il mondo, come se gli anni per loro si fossero fermati a quella confusion che ha reso i loro dischi delle autentiche miniere d'oro di sperimentazioni e soluzioni melodiche.
L’ultimo album pubblicato è “The Eternal" (Matador, 2009). Nonostante non sia una delle migliori produzioni dei ‘giovani sonici’ racchiude un pò tutto ciò che hanno composto e scritto in più di venti anni di carriera. È allora giusto accostarsi a “The Eternal” con la consapevolezza che dopo una carriera così lunga e gloriosa non si può pretendere da Thurston Moore e soci un nuovo capolavoro, ma chieder loro semplicemente di invecchiare bene e in maniera coerente con il loro eccelso passato d’oro.
Non c’è eccessiva sperimentazione ma si percorrono soluzioni sonore/soniche di alto livello. Il passaggio alla Matador, etichetta indipendente tra le più prestigiose di New York, non solo segna una frattura con la Geffen ma, paradossalmente, un passaggio verso una nuova dimensione, più matura e consapevole, in cui il suono arrugginito delle chitarre elettriche distorte non è solo un mezzo per portare fuori uno stato d’animo esistenziale, per metterlo a disposizione di una platea di giovani più o meno infervorati, ma diviene funzionale al testo che comunque i Sonic Youth hanno sempre considerato come uno degli elementi fondamentali della loro musica.
“The Eternal” non aggiunge nulla di nuovo alla loro discografia, se non alcune semplici ma intriganti virate melodiche, ma conferma la grandezza di una band che riesce ancora ad emozionare. Non è, quindi, un album fondamentale ma si può considerare come una specie di bignami della storia della gioventù sonica. È ipnotico, allucinante, coinvolgente, si lascia ascoltare facilmente e ha il merito di aver fatto uscire il gruppo da una crisi artistica che durava da troppi anni.
Due sono i brani che rispecchiano molto bene la loro carriera. Il primo, Sacred Trickster, è anche l’incipit dell’album. Il brano in questione è di una immediatezza e rumorosità impressionanti.
Dopo un intro cacofonico, memore degli esordi sonici, la voce di Kim Gordon ci culla per tutta la durata dell’album. Resta, insieme ad altri tre, il miglior brano dei Sonic Youth da cinque anni a questa parte.
Il secondo brano è Massage The History, conclusivo del disco. Il meglio i ‘sonici di mezz’età’ sembrano averlo riservato per la fine, per i quasi dieci minuti del brano in questione, le cui continue placide variazioni riportano alla dimensione attualmente più confacente alla band, quella della consapevole maturità di “Washing Machine” e “A Thousand Leaves”.
Edoardo Petricca
Malibu Gas Station
Antenna
Leaky Lifeboat
Sonic Youth
1 commento:
Sicuramente c'è gente più preparata e appassionata di me dei Sonic Youth per poter dare giudizi su un loro album. La chiamavo musica da fabbrica per via del rumore che facevano. Ma come direbbe un amico mio: la east cost ha prodotto i Sonic Youth, mentre la west Coast ha prodotto la musica dei vaccari. Io non sono d'accordo su questa definizione, ma questa è un'altra storia.
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