Los Mac’s (sí con apostrofo superfluo come molti altri gruppi latino-americani), sono stati tra i primi gruppi Rock and Roll /Beat cileni risalendo addirittura al 1962.
Dopo una manciata di singoli in spagnolo per niente speciali e piú vicini alla Nueva Ola, finalmente nel 1966 debuttano con un (falso) album dal vivo, pieno di covers di Beatles, Chuck Berry etc. un pó indietro con i tempi.
Nel 1967 le cose migliorano con il loro secondo album, con in generale una piú azzeccata scelta di covers tutte in inglese e soprattutto un gran brano originale What kind of feeling. In ottobre di quell’anno esce il fantastico "Fictions" dei Vidrios Quebrados e Los Mac’s rimangono stupefatti dalla impressionante originalitá e qualitá di quel disco storico, pietra miliare della musica Rock cilena.
Il gruppo accetta la sfida e si immerge negli studi di registrazione con lo stesso ingegnere del suono di Fictions, e per fortuna con l’appoggio della casa discografica che gli concede di registrare un album con solo brani originali, uno dei quali verrá scritto in collaborazione con Juan Mateo O´Brien dei Vidrios Quebrados.
Il risultato: il meraviglioso "Kaleidoscope Men", a mio giudizio l’unico disco insieme a Fictions, veramente essenziale del panorama cileno degli anni 60, non a caso entrambi ristampati varie volte anche se mai ufficialmente come lo ha fatto finalmente Anima records. Entrambi dischi imperdibili per gli amanti del Beat e della Psichedelia alla Sgt Pepper.
L’album é un gran passo avanti per Los Mac’s rispecchiando meglio quello che succedeva musicalmente in Inghilterra o altrove. Un capolavoro Pop/Psichedelico, una specie di fratello minore di Fictions con un’impronta piú psichedelica che secondo dichiarazioni del gruppo venne rinforzata anche dall’uso di marihuana sia in studio che per le strade, che nel Cile di allora era praticamente sconosciuta.
Purtroppo non fu un disco che riuscí a vendere molto, nonostante l’inclusione di un pezzo in spagnolo La muerte de mi hermano che uscí anche come 45 giri e furono obbligati a ritornare alla vecchia formula per il loro ultimo album, “Mac’s”, un enorme passo indietro.
Molto curioso per noi italiani é quello che successe dopo: avendo deciso di cambiar aria e scartando gli Stati Uniti, su suggerimento del direttore cileno della RCA, sbarcarono a Genova verso la fine del 1968.
Tentarono invano di fare la loro musica; ricordano di aprire un concerto di Mina alla Bussola, sotto il nome di The Mac’s Electric Band che fu disastroso a causa dell'ostilità del pubblico, con il batterista in lacrime! Prima di dissolversi, con la coda tra le gambe, si trasformarono nel gruppo di accompagnamento di Gino Paoli!
Willy Morales, cantante del gruppo, rimase in Italia, inizialmente insieme a David MacIver, chitarrista (che nel 1977 tornó in Cile), continuando con Gino Paoli ed altri futuri progetti.
Aldo Reali
tension extrema
secuencias
a traves del cristal
el amor después de los 20 años
Nessun commento:
Posta un commento