Da appassionato di musica electro-industrial e dopo averli visto come band di supporto ai Rammstein nel loro concerto veronese di quest’estate, non potevo non assistere allo show da headliner dei Combichrist!
La band norvegese nata nel 2003 capitanata da Andy La Plegua ex Icon of Coil ed affermatasi come gruppo di punta del genere, arriva al per la prima di tre date Italiane, Tunnel di Milano, in una fredda sera in cui i miei 38 di febbre e due birre, non mi impediranno di apprezzare sia i suoni che le atmosfere ed anche il vario pubblico di genere che ha affollato il locale fino a riempirlo.
Mortiis
Il support-act inizia alle 20.50 con i Mortiis, band dell’omonimo cantante che altro non è che nome di battaglia di Håvard Ellefsen ex bassista del gruppo metal degli Emperor, di cui entrò a far parte a 15 anni, per poi darsi alla carriera solista dopo l’abbandono del gruppo a causa dei problemi legati all’appartenenza alla setta satanista Inner Circle.
In effetti, mi incuriosisce come la musica industrial abbia trovato una sua affinità al modo black metal forse per la medesima provenienza nordica, forse per le tematiche dark ed i suoi ritmi molto pesanti: é l''industrial goth'!
Tant’è, eccomi a vedere il set di questa formazione a quattro, due chitarre ritmiche, batteria a pestare di brutto e il cantante pesantemente truccato e con i dreads costantemente in movimento.
La performance dura una quarantina di minuti nei quali si spinge l'acceleratore con i brani più ambient del repertorio: si parte con pezzi industrial-metal, il pubblico reagisce bene, ma quando partono i campionamenti di basso e synth e la musica si fa più ritmata, la gente si scatena davvero. Mortiis presenta il nuovo album “Perfectly Defect“ (che potete scaricare gratuitamente dal suo sito), ed è un continuo di ringraziamenti per il pubblico, mentre alle sue spalle batterista e chitarrista si cimentano in una gara di sputi: vince il chitarrista che centra in pieno i capelli del suo compare...That’s Rock Baby !!! Mortiis Live, Milano, Tunnel
Combichrist
Ma la gente è li per il gruppo principale ed allora, dopo un veloce cambio palco con sottofondo a base Rammstein e Sepultura (again), ecco arrivare i Combichrist. Lo spazio sul palco del Tunnel, come al solito è pochissimo, con le due batterie e le tastiere ad occupare praticamente tutta la superficie ma Andy (che si presenta senza trucco ma sfoggerà una serie innumerevole di tattos) non si preoccupa più di tanto e, 'costretto' a muoversi solo avanti e indietro mentre canta, parte subito fortissimo con Declamation alzando il tiro su uno show scarno quanto spettacolare, incitando continuamente il pubblico a cantare, battere le mani e fare quanto più bordello possibile. La formazione, che presenta il loro ultimo disco del 2010 “Making Monsters”, è la solita con due batterie ed i relativi drummers che fanno un casino inenarrabile per tutto lo show di un’ora e mezza circa ed il tastierista ad ondeggiare avanti/indietro.
Brani quali, Follow the trail of blood , They, Fuckmachine, la bellissima Blut Royale o Get your body beat, ci trascinano nell’inferno sonoro, nella tempesta della mente malata di un serial Killer. Si arriva ai due set di encore con Scarred, Fuck that shit e This shit will fuck you up per concludere con la travolgente What the Fuck is wrong with you? con stage diving finale di Andy.
Il divertimento e coinvolgimento è totale e i brani prendono davvero vita durante lo show, che lontano dalle atmosfere metal a causa della molta elettronica e totale assenza di assoli di chitarra, posso definire solamente portentoso. Il mio personale consiglio, al di là del genere, è di non perdersi futuri show Italiani di questo gruppo, potrete uscire perplessi e con le orecchie sibilanti ma sicuramente con l’idea di aver visto una band davvero coinvolgente che magari incuriosirà ad avvicinarsi alla scena EBM-industrial da noi poco conosciuta.
Ubaldo Tarantino
Foto e video by Ubaldo Tarantino
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