Vent’anni dopo "Here Is Why": come definire quella che viene chiamata Nooten’s music, contenuta in questo album davvero inclassificabile, dal fascino laptop/tastieristico sfuggente e struggente, ricco di mille malie, di seducenti voci femminili transumanti (Yvette Winkler), di celli profondi (Lucas Stam) che accarezzano le nostre provate sinapsi? Minimalismo, ambient, elettronica, dream-pop secondo etichette di comodo di volta in volta usate: c’è tutto questo in pillole in "Here Is Why" di Pieter Nooten, Amsterdam, intriso di un austero amore tutto nordico per la musica barocca del 17° secolo (Coldwater): Nooten afferma di essere influenzato più che dal pop moderno, dalla profondità e dalla bellezza di una semplice fuga di Bach.
Wally Boffoli
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