Fu già un vanto quando mi arrivò a scrocco dall’ufficio stampa della BMG.
Lo diventò ancora di più quando l’annunciata stampa europea del disco venne cancellata e "Controversial Negro" finì per venire stampato solo in Giappone, restando un affare per pochi intimi. Ogni volta qualche fesso veniva a casa mia a chiedermi una rarità degli Stones io tiro fuori quel disco. E il fesso rimaneva a bocca aperta.
Dopo avergliela richiusa gli confessavo che non era un disco degli Stones ma della Jon Spencer Blues Explosion. E il fesso riapriva la bocca. Era uno dei miei aperitivi preferiti, prima di sedermi a tavola a trangugiare le delizie preparate da mia moglie.
La Shout! Factory, ristampando quel disco, mi toglie oggi quel piacere. Ma solo in parte.
Da oggi "Controversial Negro" perde infatti gran parte del suo alone di leggenda e già da domani sarà di dominio pubblico. Però "Live in Tucson", come è stato ribattezzato, esce con una copertina diversa. Perché se prestate attenzione, quella che è disegnata sotto la scritta Blues Explosion, quantunque gli somigli parecchio, non è la faccia di Jagger ma la testa di uno scimmione.
Pare che il primo volesse portarli in tribunale, l’altro nella giungla. Loro hanno optato per la seconda alternativa.
"Live in Tucson" era dunque la più attesa delle ristampe annunciate a inizio anno dalla Shout! Factory. Ed ora eccolo qua, con una scaletta allungata a ventinove pezzi rispetto ai quattordici iniziali: un massacro. La Blues Explosion fa scempio del rock'n'roll.
Sono allo stesso tempo la cosa più conservatrice e moderna che il rock ‘n roll abbia in quegli anni e riescono a far suonare R.L. Burnside come fosse i Public Enemy (R.L. Got Soul, Fuck shit up). Entrambi una influenza fortissima per la JSBX di quegli anni ("Controversial Negro" è infatti rubato al passaggio di una delle più belle canzoni di Flavor Flav e soci, NdLYS), diventata una band sofisticata senza perdere di forza abrasiva, soprattutto dal vivo.
Tanto che "Controversial Negro", nei suoi momenti migliori (Afro, Watermain, Fuck Shit Up, Skunk, The Vacuum of Loneliness) suona come "Metallic KO" se ci passasse sopra "Fear of a Black Planet". O come una versione sfigurata di Presley.
Poi, verso la fine di questa nuova scaletta, il treno di Elvis deraglia.
Il Re viene sommerso dalla polvere, deturpato dai rottami.
Ai bordi della strada ferrata sono rimasti in pochi ad assistere allo schianto.
Eppure quel momento, quel preciso momento non lo scorderanno più.
Franco 'Lys' Dimauro
video/brani
Flavor live
Afro
Watermain
Jon Spencer Blues Explosion - "Sweat" / "Bellbottoms" / "Afro" / "Got Soul" live 2010
Skunk
J.S.BluesExplosion
J.S.BluesExplosionMySpace
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