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venerdì 6 luglio 2007

Recensioni / Esteri / SIX TWILIGHTS: Six Twilights (cd+dvd / Own Records / Wide Rec.- 2007) by Pasquale Boffoli


Se cercate un disco che vi faccia realmente rilassare ed entrare in una dimensione quasi contemplativa, alla larga dallo stress quotidiano che tutti ci attanaglia ormai inesorabilmente non potete non cercare questo debutto omonimo dei Six Twilights, il nuovo progetto sonoro e visivo di Aaron Gerber, già titolare dei A Weather, originari di Portland.
Le ammirabili intenzioni di Gerber sono già chiare dall'iniziale Still Talk, indolente ballata in cui la sua voce pare quella di un Syd Barrett del nuovo millennio. Stessi toni sperduti, stessa vaghezza atemporale espressiva!
Il tema di Still Talk é poi ripreso da Gerber e la sua chitarra con ugual rarefatta intensità alla fine del disco in versione acustica.
In mezzo 8 brani che alternano unplugged (I can't even begin to tell you, una folk-ballad Donovan-style e Tonight i'm letting you drive) ed elettronica o li fondono mirabilmente (How you get to see the light move all day), nei quali alla voce di Gerber si aggiungono quelle sussurrate e tenui di Liz Isenberg e Zoe Wright; voci che si rincorrono, si sovrappongono, dialogano in concentrata intimità nel contesto di un minimalismo armonico elettronico e tastieristico (piano e organo) di stampo ambient, creando una magnetica ipnosi mantrica.
Questo é quanto succede nella metafisica Scarf-Bed, e nelle oniriche Oak Trees Like Stray Hairs, The Way You Smile, Full With Snow, Enclosed Piece Of Sky: un ethereal open space, sperimentale ed affascinante dal quale é facile essere risucchiati.
Il dvd accluso nel packaging é l'ideale visualizzazione della musica dei Six Twilights: una telecamera fissa colleziona una lunga serie di casuali immagini quotidiane urbane e naturali : l'uomo ne é bandito e tutte trasmettono una sorta di nostalgico abbandono, un senso vitale ieratico ed abitudinario.
Un progetto decisamente coraggioso e proiettato in prospettive inedite.

www.ownrecords.com
http://www.widerecords.com/
http://www.myspace.com/sixtwilights

PASQUALE BOFFOLI

giovedì 5 luglio 2007

Recensioni /Italiani : SERIAL KILLER : Siamo Seri (NoMusic Records / 2007) by Pasquale Boffoli


I Serial Killer, sulla scena pugliese ormai da diversi anni, sono sempre stati una band atipica nel panorama barese e dintorni.
Proprio per questo probabilmente sono riusciti a farsi apprezzare anche a livello nazionale.
Loro dicono di eseguire della 'no music': nella fattispecie hanno fatto della contaminazione di generi la loro maggiore attrattiva raggiungendo un sound abbastanza autoctono ed inconfondibile.
Jazz (o no-jazz), suggestioni ritmiche sudamericane, accenti esotici, un 'languido' immaginario notturno, un costante blues trasversale, riferimenti a certa canzone d'autore italiana non ortodossa (Vinicio Capossela in primis!): queste le componenti principali di una band guidata da sempre dal cantante, chitarrista e compositore Pio Schena.
Siamo Seri é il loro nuovo lavoro appena uscito, nel quale ritroviamo esaltato tutto quanto sopra detto: a cominciare dalla seducenti ballate It's Not The End, Street Walker Revisited, Ultimo Cha Cha composte da Schena, caratterizzate dalla sua voce indolente e nostalgica , che incrocia con fascinosa noncuranza italiano ed inglese e che in alcuni risvolti ricorda curiosamente il De Gregori nazionale.
Notte, abbandono, amori in bilico, passioni indolenti traspaiono dalle sobrie liriche di questi brani.
E la notte come luogo ideale spazio-temporale é fonte ispiratrice di Marocco Night, Bari Nocturne, Passi Nella Notte, Bari Nocturne Reprise, Crack Argentino episodi nei quali hanno splendido modo di mettersi in evidenza gli ottimi strumentisti che militano nei Serial Killer: A.Genchi ai saxes e computer instruments, G.Gari ai keyboards, D.Penta all'acoustic bass, A.Di Lorenzo alle percussioni e F.Orsini (programming e computer instruments).
Lapalissiani in Bari Nocturne e nella lunga B.N.Reprise che chiude brillantemente Siamo Seri i riferimenti alle atmosfere No Wave newyorkesi fine anni '70 di gruppi come Lounge Lizards e DNA, e a musicisti come il sassofonista John Lurie ed il chitarrista Arto Lindsay: ascoltate come A.Genchi articola e sviluppa flessuosamente i riffs e come P.Schena gratta la chitarra 'disturbando' il climax.
I 10 minuti di Bari Nocturne Reprise, carichi di un mood cinematografico decisamente 'noir' sono davvero emblematici in tal senso ed ottimizzano la visione strumentale dei S.Killer, alternando momenti di jazz classico a preziose rarefazioni di sapore contemporaneo: fondamentale il puntillismo pianistico di G.Gari e l'archetto chiaroscurale di D.Penta.
Il jazzismo dei S.Killer non é mai ortodosso : anche quando sembrano imboccare questa strada sfociano inevitabilmente in un obliquo decostruttivismo e in inquietante minimalismo che non lasciano dubbi sulla loro eclettica visione musicale.

www.serialkillermusic.com

PASQUALE BOFFOLI