200 Motels (1971), Fillmore East - June 1971 (1971), Just Another Band from L.A (1972)
Salve a tutti gli amici di Distorsioni, eccoci infine giunti alla terza ed ultima parte di questo excursus su tre dischi di Frank Zappa a suo nome.
Dopo la pubblicazione di “Chunga's Revenge”(1970), Frank Zappa continua a seguire la laboriosa e problematica genesi del film più la colonna sonora di “200 Motels”(Ottobre 1971), viaggio in sette giorni e sette notti nella frenetica e dissoluta vita di una rock band. Difatti sia dal punto di vista strettamente filmico che musicale il progetto accresce la sua ulcera! Le varie problematiche di budget e realizzazione creano dei fortissimi dissapori tra Frank e la troupe del film, con in testa il co-regista Tony Palmer, il quale fino all'uscita del film richiede di essere rimosso dai crediti. Non da meno è l'aspetto musicale: un rappresentante della Royal Albert Hall a Londra, presso la quale avrebbe dovuto tenere un concerto dopo le riprese del film, afferma che il contenuto dei brani è osceno e decide di cancellare il concerto con poco preavviso, ciò provoca le ire di Zappa che si trascina in una lunga causa legale, che si concluderà solo nel 1975 a suo sfavore per la rottura del contratto.
Alcuni elementi musicali di “200 Motels” per varie motivazioni di carattere economico e di tempo non possono essere inclusi nelle realizzazione finale, cosicchè Frank li “riutilizza” pubblicando nell'Agosto del 1971 “Fillmore East - June 1971 “, un live album appunto registrato presso il Fillmore East nel Giugno del 1971, che contiene il famoso brano The Mud Shark, basato su di un racconto licenzioso rivelato a Don Preston delle Mothers da alcuni membri dei Vanilla Fudge, i quali, alloggiando una volta nel 1969 presso un hotel prospiciente il mare, il Seattle's Edgewater Inn, avevano la possibilità di pescare dalla finestra delle loro camere.In una di queste camere, presenti il road manager Richard Cole, il cantante/tastierista dei Vanilla Fudge Mark Stein con una cinepresa, il batterista dei Led Zeppelin John Bonzo Bonham - ovviamente nel brano non vengono citati ma i nomi sono trapelati - ed una “groupie” (una fan del gruppo che li seguiva), decisero di fare un uso “non-alimentare” di un pesce (“mud-shark”) appena pescato!
Alla fine del 1971, precisamente a Dicembre, il destino sferra due colpi durissimi a Frank Zappa. Durante un'esibizione delle Mothers al Casino di Montreux in Svizzera, un componente del pubblico non ha niente di meglio da fare che lanciare un razzo di segnalazione in direzione del palco. Ben presto tutta la struttura prende fuoco, e così la costosissima attrezzatura da palco del gruppo, allestita con cura e sacrifici economici da Frank, viene distrutta. Per la cronaca, l'episodio verrà tramandato ai posteri grazie ai Deep Purple, presenti all'incidente, attraverso la loro celeberrima canzone Smoke on the Water!
Ma non è abbastanza per la cattiva sorte! Dopo appena una settimana, le Mothers si esibiscono al Rainbow Theatre di Londra affittando tutta l'attrezzatura venuta a mancare. Durante il bis dell'esibizione pomeridiana(ci sarebbe stato anche uno spettacolo serale già tutto esaurito), un esaltato scaraventa violentemente Frank giù dal palco nella buca degli orchestrali fatta di cemento armato. Lo sgomento è enorme: i membri delle Mothers in un primo momento credono che Frank sia morto. Fortunatamente non è così, ma Zappa ne esce veramente malconcio: egli subisce fratture multiple alle gambe(una di esse rimarrà più corta dell'altra), ferite alla schiena con conseguente dolore cronico, lesioni al collo, un trauma cranico e lo schiacciamento della laringe, che abbasserà permanentemente la sua voce, conferendole quel timbro baritonale così caratteristico. Ridotto all'immobilità su di una sedia a rotelle non potrà esibirsi nuovamente in pubblico fino a Settembre del 1972. Altre persone in queste condizioni avrebbero certamente ceduto allo sconforto ed alla disperazione, ma Frank Zappa è un uomo dalle mille risorse e decide di non passare la convalescenza inattivo! Così a Marzo del 1972 dà alle stampe “Just Another Band from L.A” un live album con le Mothers, registrato il 7 Agosto 1971 presso il Pauley Pavilion nel campus dell'università dello UCLA a Los Angeles, e nel contempo si dedica alla realizzazione di “Waka/Jawaka”.
Waka/Jawaka (Luglio1972)
A proposito di questo album, vorrei citare testualmente un gustosissimo aneddoto rivelatomi dal grande Sandro Oliva, che ringrazio ancora moltissimo per tutti i particolari storici che mi ha riferito su Frank Zappa, riguardante uno dei musicisti coinvolti nella realizzazione, Alex Dmochowski al basso elettrico, passato involontariamente alla storia come Erroneous:
“(Alex Dmochowski) aveva suonato con la band di british-blues Ainsley Dunbar Retaliation, e quando Zappa ebbe bisogno di un bassista, Dunbar gli propose il vecchio compagno. Zappa lo convocò negli USA per un provino in studio, e gli diede le parti di alcuni brani da registrare. Alex non era un gran lettore, e inoltre la sua specialità era il Blues.Evidentemente non fu molto rapido nell'eseguire le parti, o comunque Zappa non fu soddisfatto. Pagò il turno di registrazione, ma Alex non ebbe il posto e se ne tornò in Gran Bretagna.Zappa usò comunque le registrazioni (erano state pagate!), ma non poteva darne il credito a un musicista che non aveva il permesso di lavoro (per il provino non era necessario), così inventò il nome di ERRONEOUS. L'identità del bassista trapelò comunque, e Alex cominciò ad avere parecchie richieste di lavoro. Purtroppo però la connessione con Zappa fece sì che ebbe chiamate da band fusion, progressive o comunque di musica complicata e lontana dal Blues, e l'impresa era comunque superiore alle forze del nostro bravo bluesman. Che si vide quindi ingiustamente considerato un bluff (non mi hanno riferito proprio così, ma il senso era questo) così che, amareggiato, si ritirò dalla scena musicale professionista, dedicandosi al commercio (quando l'ho conosciuto aveva un banco al mercato di Camdem, proprio dietro al Dingwalls, dove suonavamo). Mi sembra che pensasse che tutto sommato l'incontro con Zappa gli avesse rovinato la vita!”.
“Waka/Jawaka”(titolo presumibilmente derivante da una frase uscita fuori da una tavoletta ouja durante una specie di seduta spiritica), è un album di chiara ascendenza “Hot Rats”, con commistioni jazz-rock e blues, composto da due lunghi brani strumentali e da due brani nel formato-canzone ironici e bislacchi. Apre il disco Big Swifty, diviso in due parti: (Part 1 Part 2) che a mio modesto parere è un capolavoro di “architettura sonora”: difatti metaforicamente parlando è un corridoio stretto e tortuoso che collega ambienti man mano sempre più larghi ed aperti. Dopo un inizio frenetico fatto di partiture fittissime ed “anomale” di fiati, percussioni, chitarra elettrica e cenni di rumorismo, il brano cede il passo a spazi strumentali solistici ad ampio respiro, in questo senso molto affini al jazz nella sua libertà espositiva della musica, con fraseggi nervosi di chitarra elettrica punteggiati dai fiati arrangiati con un senso da big band e rarefatti interventi di piano elettrico, concludendosi con un ipnotico e circolare lavoro delle percussioni. Segue lo scanzonato brano Your Mouth: un rythm and blues scandito da linee vocali multiple e bizzarre, dalla sezione fiati qui molto “tradizionale” nell'esposizione e contenente una caustica e provocatoria riflessione sull'eloquio femminile!!! Altra canzone di sapore sardonico è It just must be a one-shot deal: ad un inizio di matrice fortemente blues unisce una parodia dello stile musicale della West Coast del periodo, enfatizzato dall'uso della pedal-steel guitar e della chitarra hawaiana, con un testo assai criptico che parla di rane saltellanti e foreste cantato da più voci grottesche! Chiude infine questo bell'album Waka/Jawaka: secondo lungo brano strumentale che parte agile e scattante con il tema esposto sontuosamente dai fiati, per poi scorrere fluidamente arricchito da interventi solistici di sintetizzatore, chitarra filtrata abilmente dal wha wha (un marchio di fabbrica!) ed un intricato assolo di batteria, arrivando circolarmente al tema riproposto sempre con piglio da big band jazz! “Waka/Jawaka”, escludendo le circostanze dolorose della sua realizzazione, è un album altamente esplicativo del genio di Frank Zappa, il cui ascolto a mio parere è caldamente consigliato al pari di “Hot Rats”(1969) e del successivo “The Grand Wazoo” (Dicembre 1972)!
Vincenzo Erriquenz (many thanks to Sandro Oliva)
Waka/Jawaka Tracklist:
Big Swifty (17:23)
Your Mouth (3:12)
It just must be a one-shot deal (4:16)
Waka/Jawaka (11:18)
Waka/Jawaka: i musicisti coinvolti
Frank Zappa – chitarra e percussioni
Tony Duran – slide guitar, voce
George Duke – piano elettrico
Sal Marquez – tromba,flauto,voce
Erroneous (Alex Dmochowski) – basso elettrico e voce
Aynsley Dunbar – batteria e percussioni
Chris Peterson – voce
Joel Peskin –sax tenore
Mike Atschul – sax baritono, piccolo bass flute,clarinetto basso, sax tenore
Jeff Simmons – chitarra hawaiana, voce
Sneaky Pete Kleinow – pedal steel guitar
Janet Ferguson – voce
Don Preston – chitarra, Minimoog
Bill Byers – trombone, corno baritono
Ken Shroyer – trombone, corno baritono
Gerry Sack - maracas
1 commento:
Complimenti veri Vincenzo, un articolo molto curato ed approfondito che rende omaggio al grande genio di Zappa.
Romina
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