PAGINE

giovedì 13 gennaio 2011

JAY REATARD - (Memphis, 1 maggio 1980 – Memphis, 13 gennaio 2010)

A metà anni novanta Jimmy Lee Lindsey Jr., conosciuto come Jay Reatard, aveva 15 anni, viveva a Memphis e passava i pomeriggi alla Daniel Johnston maniera. Incideva cassette, cassette cariche di bassa fedeltà che arrivano ben presto nelle mani di uno dei guru della scena rock underground di quegli anni: Eric Friedl, meglio conosciuto come Eric Oblivian, musicista negli Oblivians, i re indiscussi della scena garage punk anni novanta, quel garage punk marchiato a fuoco di blues e lo-fi, ridotti ai minimi termini: voce, due chitarre, batterie.
Eric entra in contatto con Jay e produce con la sua etichetta, la Goner Records, il 7'' “Get Real Stupid” e l'album “Teenage Hate” dei Reatards, prima creazione di Jay. La linfa che scuoteva Jay era di quelle rare da trovare nel panorama rock odierno: instancabile, creativa, mutevole.
Anche se a questa affermazione non avrebbe esitato a rifilarmi un vaffanculo dritto in faccia, senza troppi complimenti. Continuando la sua parabola musicale, inizia a prendere confidenza con i sintetizzatori, pesca a piene mani nella tradizione di gruppi come Screamers, Suicide e rilegge il tutto sotto la chiave garage/lo fi che lo aveva contraddistinto. Crea così i Lost Sound con Alicja Trout (con cui nascerà un’alleanza affettiva e artistica), band che sarà in vita solo per quattro anni, sufficienti per registrare delle vere perle del genere. Cercate "Memphis is Dead" e capirete di cosa parlo. Jay continua frenetico a suonare con altre band: ancora con Eric Friedl e con King Louie Bankston (ex di un numero impressionante di bands, tra cui gli Exploding Hearts e i Persuaders) suona nei Bad Times. E ancora Terrorvisions, Angry Angles, Destruction Unit, Final Solutions, Nervous Patterns... Trova anche il tempo di produrre musica fondando l’etichetta Shattered Records, facendo incidere sia le sue band che altre,come i Tokyo Electron, Carbonas, Knaughty Knights.
Già nel 1999 si era avvicinato alla produzione, registrando l’album di debutto dei Persuaders. Nel 2006 esce il suo primo album solista come Jay Reatard, un autentico capolavoro di questi ultimi anni, "Blood Vision". Uscito sotto In The Red Recordings, l'album contiene quindici canzoni, tra cui una cover degli Adverts, quindici scosse cerebrali ancora a cavallo di sintetizzatori, ma smorzando la componente lo-fi degli anni precedenti. 'Pop Noise' lo chiamerà Jay. Il debutto non passa inosservato e ben presto la Matador Records metterà il nostro sotto contratto. Beck, suo grande fan, lo chiamerà per incidere una cover di Gamma Ray, presente nello stesso A-side del singolo."Watch Me Fall" è il titolo dell'ultimo album anticipato dal singolo It ain't gonna save me. Jay inizia a incupirsi, inizia spesso a pensare alla morte, il pensiero di morire lo soffoca. Tutto suona come una maledetta profezia e il 13 gennaio 2010 viene trovato morto nel suo appartamento. Questo era il mio omaggio nel primo anniversario della sua scomparsa.

Crizia Giansalvo

Dall’album “Nervous Patterns”
Dall’album “Matador Singles ‘08”
Prima parte di un mini documentario su Jay Reatard.

2 commenti:

Alessadro ha detto...

Per me Jay è Dio...la sua morte mi ha segnato non passa giorno che non sento una sua canzone e guardo fisso il poster che ho in camera con il suo autografo, e piango come un bambino

Pasquale ' wally ' Boffoli ha detto...

l'articolo di Crizia ti é piaciuto?

Posta un commento