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martedì 21 dicembre 2010

LIVE REPORT - TO BeAT Parèj, Stones in love pop festival - Torino, 8 dicembre 2010

«Tra le città più effervescenti dal punto di vista della controcultura underground, è Torino a segnalarsi come la capitale del rinascimento neo-Sixties. All'ombra della Mole, sin dai primissimi anni Ottanta, sono diversi i gruppi che – ognuno per conto proprio – inseguono il sogno di tuffarsi nel caleidoscopio di suoni e colori degli anni Sessanta per attualizzarlo e farlo proprio». 

Inizia con queste parole il libro “Eighties colours” di Roberto Calabrò, dedicato al movimento neo-garage e neo-psichedelico che ha caratterizzato l'Italia degli anni '80. Non ci si può stupire quindi che proprio Torino abbia organizzato un evento come quello che si è svolto nella giornata dell'8 dicembre scorso, suddiviso tra due locali cittadini, il Café des Arts e il Lapsus, con l'intento di ricordare e celebrare quell'importante fase della storia della musica underground. “TO BeAt Parèj” è il titolo dell'evento, che si presta a un efficace gioco di parole tra l'inglese e il piemontese (“parèj” in dialetto significa così, in questo modo) e che ha attirato in città un pubblico numeroso, proveniente anche dalle zone limitrofe ma pure da altre regioni italiane. Il programma della giornata era difatti piuttosto ricco e valeva ben un viaggio fin nella capitale subalpina.

Si è iniziato alle 18 al Café des Arts, con la presentazione dell'iniziativa a cura di Beppe “Grumbi” Melchionna (promotore e curatore dell'evento insieme a Cristina Scanu) e con l'inaugurazione della mostra fotografica “Rock Shots 3” di Mauro Maffei, dedicata naturalmente ad alcuni dei gruppi più importanti della scena neo-garage e psichedelica italiana, ritratti in fotografie degli anni Ottanta ma anche in scatti più recenti. A seguire la presentazione alcune letture del poeta Gianni Milano, alias Shantiananda, storica figura della scena beat torinese e firma delle principali riviste del movimento, quali Mondo Beat, Off Limits, Uomini.

La serata è continuata nella stessa sede, senza soluzione di continuità ma piuttosto in un bel clima di conversazione tra amici, con la presentazione del libro di Roberto Calabrò (di cui si può leggere la recensione su Music Box), lavoro uscito nel 2010 per la Coniglio Editore nel quale l'autore, giornalista musicale, racconta la scena neo-Sixties italiana, caratterizzatasi per una vivacità e un'atmosfera difficili da dimenticare che il libro permette di ricordare a chi l'ha vissuta e di scoprire a chi non ne ha avuto la possibilità. Al tavolo dei relatori erano presenti, oltre all'autore, Giulio Tedeschi, manager della Toast Records (che molti degli album di quella scena ha pubblicato e continua a pubblicare) ed Eddy Cilia del Mucchio e vi si sono poi alternati alcuni musicisti torinesi, tra cui Salvatore d'Urso (“Ursus”, cantante dei No Strange), Marco Ciari (batterista dei Party Kidz) e Oscar Giammarinaro (cantante degli Statuto). Alla chiusura dell'incontro Lele Roma, noto dj torinese ed esperto di suoni sixties, ha sonorizzato l'aperitivo che si poteva consumare nel colorato ambiente del Café des Arts prima di recarsi nel secondo locale, il Laspus, che invece ospitava i concerti previsti nella serata.

All'arrivo al Lapsus il pubblico è stato accolto da un banchetto che offriva, oltre a cd e vinili, una serie di simpaticissimi gadget creati per la giornata: spillette e adesivi, ma anche liquori, cioccolatini, caramelle, tutti griffati con il logo della manifestazione o con quelli dei gruppi musicali che vi hanno partecipato.
Nell'attesa dell'inizio del concerto il locale si è andato riempiendo di gente e di molti volti noti della scena musicale underground torinese, in un clima davvero particolare e molto piacevole che può essere descritto solo come di festa gioiosa.


Alle 22.30 circa sono saliti sul palco i No Strange, band nata nel 1980 dall'incontro di Alberto Ezzu e Salvatore “Ursus” D'Urso, dedita a sonorità neopsichedeliche che sintetizzano la matrice inglese e quella tedesca per ottenere un risultato decisamente peculiare e unico nel panorama italiano attuale, sonorità  che rimandano anche a certi nostrani gruppi progressive anni '70: il risultato e' un suono dilatato, espanso, lisergico e arricchito anche dall'innesto di strumentazione proveniente dalla tradizione indiana. I No Strange hanno proposto pezzi tratti dai dischi finora pubblicati e un brano inedito, Cristalli sognanti, anticipazione del nuovo omonimo album in uscita per la Toast nei i primi mesi del 2011.

Il programma intenso della serata non ha permesso purtroppo ai gruppi di suonare più di 40-45 minuti. E' quindi stato presto il turno dei Sick Rose, in formazione quasi originale ma con l'assenza imprevista del tastierista Rinaldo Doro. Anche i Sick Rose, band attiva fin dal 1983 a livello internazionale, hanno proposto il vecchio repertorio: un potente distillato di garage-punk di stampo sixties, brani al fulmicotone tratti dai loro album e qualche cover “eccellente” come You're gonna miss me dei 13th Floor Elevators o Unchain my heart di Ray Charles, lasciando però spazio anche ad alcune incursioni nel power-pop per onorare il progetto parallelo dei Sick Rose, i Teenarama, composti dalla stessa formazione ma con un batterista diverso, Alberto Fratucelli, che  sale sul palco per suonare I want ya, cover dei californiani Knack. Gli anni non sembrano passati per i cinque musicisti, la voce del cantante Luca Re è potente e graffiante come un tempo e, nonostante l'assenza dell'organo, il gruppo ha un impatto decisamente trascinante. Impossibile rimanere fermi con quel suono e il pubblico infatti presto si è scatenato a ballare ed era già ben caldo, dopo l'esibizione dei primi due gruppi, quando a salire sul palco è stato il terzo, i Party Kidz.

Altra nota band torinese, nata nel 1984 e scioltasi nel 1989, i Party Kidz, scivolando verso sonorità rhythm'n'blues hanno riproposto alcuni brani dal loro album d'esordio “Shock Treatment” del 1985, con l'accompagnamento del chitarrista originale, Franco “Slep” Sciancalepore, che insieme al batterista Marco Ciari e al bassista Vittorio Musso costituiscono il trio con cui il gruppo è nato.

Al termine della vivace esibizione dei Party Kidz alcuni dei componenti delle tre formazioni si sono alternati in cinque jam session, con l'aggiunta di due noti musicisti torinesi, Luca “Lallo” Mangano e Roberto “Rhobbo” Bovolenta, e con la partecipazione, possiamo davvero dire straordinaria, di Lilith e Tony “Face” Bacciocchi, rispettivamente cantante e batterista di una delle band più incisive negli anni Ottanta all'interno del movimento neo-Sixties, attiva in quel di Piacenza, ovvero i Not Moving.
L'inedita sinergia tra questi diversi musicisti, quasi storica – se possiamo dire - è stata davvero la ciliegina sulla torta di una giornata che già di suo era molto ghiotta e che si è conclusa con un doppio dj-set a cura di Lele Roma e Tony “Face” Bacciocchi.

La manifestazione è risultata davvero ben riuscita, l'atmosfera esaltante, l'organizzazione impeccabile, in pieno stile sabaudo, e forse solo un po' di spazio in più per i gruppi ci sarebbe stato tutto. Vogliamo lasciare questa osservazione come suggerimento, nella speranza che si sia trattato soltanto del primo di una serie di appuntamenti futuri e che quindi lo si possa definire “TO BeAT Parèj vol. 1”. E che magari – perché no – sia possibile trasformarlo anche in una lunga serie di vinili, meglio se "colorati" ...
Rossana Morriello
fotografie e scelta video di Rossana Morriello

NO STRANGE:  la scaletta
Intro
Cristalli sognanti

SICK ROSE: la scaletta
I want love
It's a mystery
Don't let me
I don't care
I want ya
Time won't let me
Unchain my heart


PARTY KIDZ: la scaletta
Time Keeps Rollin' Over
Un Colpo Solo
Walkin' The Dog
Io Non Vedo Te
Da Mezzanotte Alle Sei


JAM SESSION: la scaletta
For what is worth (Lilith, Tony Face, Tony D' Urso, Diego Mese e Sick Rose Mark 4 ossia Luca Re, Lallo e Rhobbo).
Rambling Rose (Sick Rose Mark 4 con Alberto Fratucelli alla batteria)
She's got everything (Sick Rose Mark 4 con Alberto Fratucelli)
Day tripper (Sick Rose + Tony D' Urso + Ursus)
You Really Got me (Sick Rose + Tony Face + Tony D' Urso + Ursus)



3 commenti:

URSUS ha detto...

Una splendida serata,sintetizzata in modo efficace nell'articolo di Rossana...presto avremo in rete anche alcune parti del video che è stato girato per l'occasione.

Unknown ha detto...

grazie Ursus, se ci fai sapere quando è pronto il video magari possiamo fare una nota anche qua su Music Box e linkare le parti che saranno in rete

URSUS ha detto...

Quelle dei No strange
sicuramente le avremo in breve tempo...per le altre partecipazioni non saprei perchè sono nelle mani di altri operatori.

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