Basta ascoltare un qualsiasi disco di Moltheni (uno per tutti… Splendore Terrore!), per rimanere sedotti dalla sua quieta, lucida e disperata concezione della vita e dei rapporti umani, veicolata da una voce piena di pathos discreto, fragile, perfidamente inquietante.
I temi sempiterni dell’amore, della morte, della solitudine sono affrontati da Moltheni con un’ apparente rinuncia ansiogena che fa pensare ad un perenne stato di ‘nirvana’.
Dopo la stupenda ed ispirata Toilette Memoria Moltheni incide per La Tempesta Dischi/Venus un mini-cd, Io non sono come te dal quale prima di tutto mi pare traspaia una diffusa gentile misoginia .
Tu è croce e delizia impietoso del rapporto a due, decisamente sbilanciato verso la croce..! Un’analisi a cuore aperto nella quale Moltheni riesce con eleganza unica ad usare metafore non certo ortodosse come
‘…è come pulirsi il culo con foglie d’ortica!’
Dopo l’iniziale strumentale Risveglio, rilassato ed evocativo, il disco vede fluire affascinanti strutture guitars-keyboards di preziosi collaboratori attraverso Giorni Cattivi, Io non io, gravide del tipico pessimismo lirico metafisico di Moltherni.
I seguenti versi di Montagna nera sono emblematici di un’incessante ricerca di pace interiore, un percorso arduo che certamente Moltheni continuerà a seguire prima di riuscire a raggiungere davvero il ‘nirvana’ :
I temi sempiterni dell’amore, della morte, della solitudine sono affrontati da Moltheni con un’ apparente rinuncia ansiogena che fa pensare ad un perenne stato di ‘nirvana’.
Dopo la stupenda ed ispirata Toilette Memoria Moltheni incide per La Tempesta Dischi/Venus un mini-cd, Io non sono come te dal quale prima di tutto mi pare traspaia una diffusa gentile misoginia .
Tu è croce e delizia impietoso del rapporto a due, decisamente sbilanciato verso la croce..! Un’analisi a cuore aperto nella quale Moltheni riesce con eleganza unica ad usare metafore non certo ortodosse come
‘…è come pulirsi il culo con foglie d’ortica!’
Dopo l’iniziale strumentale Risveglio, rilassato ed evocativo, il disco vede fluire affascinanti strutture guitars-keyboards di preziosi collaboratori attraverso Giorni Cattivi, Io non io, gravide del tipico pessimismo lirico metafisico di Moltherni.
I seguenti versi di Montagna nera sono emblematici di un’incessante ricerca di pace interiore, un percorso arduo che certamente Moltheni continuerà a seguire prima di riuscire a raggiungere davvero il ‘nirvana’ :
' …dillo a me che non sono come lei / figlio di una montagna nera / dimmi che io non sono come te / figlio di una montagna nera’ .
PASQUALE BOFFOLI
2 commenti:
Pasquale..
nessuno aveva scritto una recensione su un mio lavoro
cosi' azzeccata..
ti ringrazio e ne sono onorato.
In 11 anni di carriera, e' la piu' bella recensione che abbia mai avuto.
Era ora, forse la meritavo
l'ho attesa per molti anni credimi, e ora e' mia
solo mia...grazie
°u
felice di averti reso felice Umberto
ho solo scritto ciò che la tua musica mi suggeriva
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